Sorellanza
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17 Aprile 2020
Imparare a Lasciar Andare
Parlando con un’amica in un pomeriggio di pacifica campagna, riflettevo su quanto sia necessario imparare l’abitudine di “lasciare andare”.
L’arte di lasciare andare ciò che ci ha accompagnati, motivati, ma anche spossati e rallentati durante il cammino.
Si potrebbe incominciare dal liberarsi di tutti quegli oggetti che non usiamo da tempo, che teniamo impolverati come feticci di guerra e cimeli solo per ricordarci “chi siamo”; essi però rappresentano solo chi eravamo, chi siamo stati.
Incominciamo da li, dal fare spazio per chi siamo ora; dall’abbandonare oggetti, idee ed abitudini legate al passato che, con il nostro presente hanno ormai poco a che fare.
Immaginiamo di dover partire per un viaggio, una di quelle avventure emozionanti e dinamiche vissute con i piedi sulla strada e lo zaino sulle spalle.
Quello zaino rappresenta tutto ciò di cui disponiamo per affrontare il nostro viaggio, tolte le nostre gambe che ci permetteranno di camminare, avanzare, procedere e sperimentare.
Se partissimo per il nostro viaggio con uno zaino carico di sassi e macigni sulle spalle, il nostro corpo ne sarebbe più facilmente appesantito e la nostra mente e l’animo sarebbero presto avviliti ed impoveriti per gli sforzi.
Immaginiamo che quei sassi nello zaino siano tutti i nostri pesi materiali o emotivi legati al passato. Qualunque tipo di pesi siano, essi condizionano il nostro essere – o il nostro non riuscire ad essere – anche nel presente.
Tornando alla nostra avventura, oltre che a suscitare in noi stanchezza e negatività, il nostro zaino pieno di pesi e di passato sarebbe già stracolmo e non ci permetterebbe di custodire e conservare nuove scoperte ed esperienze del presente cammino; non avremmo spazio, per esempio, per mettere nel nostro bagaglio un ricordo, un amuleto, un muovo amore, un’idea, un sogno, un pugno di sabbia, una nuvola o una lezione dell’esperienza che stiamo vivendo nel presente.
Tutto ciò che viviamo nell’adesso, nel presente, è condizionato dalle esperienze passate che abbiamo vissuto; ma soprattutto è influenzato da come noi stessi siamo riusciti a comprendere e metabolizzare il nostro vissuto.
Dovremmo sforzarci di fare pace con i nostri pesi, le persone lasciate andare, i dubbi, i sensi di colpa e le paure derivanti da ciò che è stato.
Probabilmente sarà uno di quei lavori che richiederà impegno, presenza e costanza; un lavorone davvero grande – di quelli da inserire nella categorie “grandi opere” della vita-, difficile forse, necessario però.
Ma, è vero ciò che dicono, ogni cammino, qualsiasi sia il suo grado di difficoltà, inizia sempre con un passo.
Deciso o esitante che sia, sempre un primo passo.
Davvero utile per capire quali siano le esperienze con cui si debba fare pace è il dedicare la nostra attenzione ad osservare i nostri moti emotivi; ci si abituerà nel tempo a comprendere, lasciare scorrere e defluire le emozioni più pesanti.
Sarebbe sensato, quindi, imparare a convertire i nostri sassi in esperienze e lezioni apprese e lasciarne svanire il peso e lo strascico per dare spazio a noi ed al nostro presente.